Giorgia Meloni
Giorgia Meloni|Aug 24, 2025 09:05
Rimarrà per sempre fissata nelle nostre menti e nei nostri cuori la notte del 24 agosto 2016, sconvolta dalla terribile scossa delle 3.36 che ha devastato il Centro Italia e ha dato il via alla sequenza sismica che ha dispiegato i suoi effetti distruttivi nei mesi successivi, interessando un’area immensa: 8 mila chilometri quadrati, 4 Regioni, 138 Comuni. Nel nono anniversario di quella drammatica notte vogliamo ricordare chi non c’è più e stringerci ancora una volta ai familiari delle vittime. Rinnoviamo il nostro ringraziamento a tutti i soccorritori che, fin dalle primissime ore della tragedia, hanno lavorato incessantemente per salvare quante più vite possibili e aiutare chi aveva bisogno. L’Italia non dimenticherà mai il loro eroismo e le straordinarie pagine di solidarietà che in quelle ore e in quei giorni sono state scritte dal nostro popolo. Oggi il cratere sismico è il cantiere più grande d’Europa e in questo cantiere non si stanno ricostruendo solo le case, gli edifici pubblici, le chiese e le fabbriche. Si sta ricostruendo anche la vita di un’intera comunità, travolta da un evento che ha cambiato per sempre il volto di borghi, città, territori. Territori che già prima del terremoto stavano affrontando i problemi tipici delle aree interne, dalla crisi demografica alla fragilità idrogeologica, e che chiedono risposte concrete. Ecco perché il Governo ha lavorato con determinazione e caparbietà in questi anni per imprimere, dopo troppi rinvii e false partenze, una decisa accelerazione nella ricostruzione post sisma. Cambio di passo testimoniato dai numeri: i contributi concessi per la ricostruzione privata hanno raggiunto gli 11 miliardi di euro, con liquidazioni che superano i 6,1 miliardi, segnando un +37,41% rispetto allo scorso anno; il 60% di queste liquidazioni è avvenuto dal 2023 a oggi. E poi c’è il capitolo della ricostruzione pubblica, con i suoi oltre 3500 interventi per oltre 4,5 miliardi di euro, rimasti per i primi anni post sisma nel limbo delle indecisioni. Ricostruzione finalmente sbloccata: oltre il 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure per affidamento dei lavori, 18,2% i cantieri in corso e 16,2% quelli conclusi. Nei primi quattro mesi del 2025 sono stati già avviati 439 cantieri dei 1200 stimati. Continueremo a lavorare, con determinazione e caparbietà, per rispondere a quella “domanda di futuro” che ci viene rivolta da chi è nato e cresciuto in quei territori e vuole tornare a viverli. Perché il futuro nasce dove c’è il cuore. E nei territori del cratere c’è vita e c’è cuore. Per chi è rimasto, per chi è tornato o vuole tornare. Perché restare e tornare non sono solo una questione personale, non sono gesti di immobilismo o di nostalgia. Sono una scelta, una visione, un atto di cura, volontà di costruzione. Restare nei territori non significa restare indietro, ma assumersi la responsabilità di prenderli per mano e portarli avanti. Tornare è il desiderio di contribuire a una nuova fioritura, partendo da ciò che si conosce meglio e ha forgiato l’identità profonda. Questo è il senso profondo della strategia che il Governo sta portando attraverso tutte le sue articolazioni, sotto il coordinamento del Commissario Castelli e della Struttura commissariale Sisma 2016. Un grande lavoro di squadra che ha un obiettivo preciso: vincere la sfida della rinascita, economica e sociale, dell’Appennino centrale.(Giorgia Meloni)
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